Domande e Risposte frequenti (FAQ)


Cos'è un impianto di rendering?

E' un impianto in cui si raccolgono scarti animali. Tali scarti sono triturati, bolliti, centrifugati per ottenere, grazie anche all’aggiunta di acidi e altre sostanze chimiche, una sorta di  artefatto di massa grassa e farine definite ciccioli. Nell'impianto Inalca questi elementi sono stoccati e in seguito ceduti ad altre ditte.

Quali sono gli scarti animali che vengono trattati?

Sono materiali di categoria 1: i più pericolosi per le infezioni.

Questi scarti possono essere utilizzati per produrre mangimi o fertilizzanti?

Assolutamente no!
I Regolamenti europei impongono che tali scarti vengano smaltiti.

Questi scarti animali provengono dallo stabilimento di Castelvetro?

Solo in parte. Proverranno per la maggior parte da uno stabilimento in provincia di Lodi e da altri macelli della Cremonini spa per un totale di 84 tonnellate al giorno.

Attualmente come vengono smaltiti gli scarti animali di categoria 1?

Vengono portati in stabilimenti esistenti, autorizzati a questo scopo dalle Autorità competenti (es. nelle provincie di Lodi, Mantova, Parma).

Se non realizzato a Castelvetro, l'impianto di rendering dovrebbe essere costruito in altri Comuni o Provincie?

Gli impianti esistenti sono più che sufficienti a provvedere allo smaltimento imposto dalla legge.
  
Realizzare un nuovo impianto a Castelvetro porterebbe maggiore occupazione o il non realizzarlo farebbe perdere posti di lavoro?

A detta della stessa Azienda non ci sarebbero cambiamenti significativi 
riguardo   l'occupazione

Perché il Comitato, sostenuto da 6000 cittadini, si oppone a questo impianto?
       
Fondamentalmente per tre motivi:          

a) rischi per la salute di uomini e animali
b)svalutazione di immobili e terreni, per l’esalazione di odori nauseabondi dal processoindustriale (come già avviene presso impianti analoghi)
c) danno d'immagine per un territorio di eccellenze enogastronomiche

Le migliori tecnologie attuali non potrebbero scongiurare i pericoli temuti?

La “sindrome della mucca pazza” è stata praticamente debellata proprio perché l'Europa è stata rigorosa nell'esigere che gli scarti di categoria 1 fossero inceneriti. Le migliori tecnologie alternative all'incenerimento  non garantiscono che non possano esservi infezioni e non risolverebbero il problema delle puzze che in diversi paesi rovinano la qualità di vita degli abitanti. Occorre poi aggiungere che sarebbero necessari interventi di manutenzione e controlli costanti, antieconomici e per questo poco probabili.

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